Michela Morelli
Nel momento in cui scriviamo, le Borse di (quasi) tutto il mondo sono in rialzo. I quadri della Borsa di Milano, ad esempio, scintillano di un bel verde brillante. I listini del settore automobilistico volano, la tecnologia regge bene, insomma non siamo degli esperti quindi ci limitiamo a dire che per ora sembra andare tutto bene. Per ora. Non è passata neanche una settimana da quando le Borsa di tutto il mondo hanno fatto tonfi che non si vedevano addirittura dall’11 settembre del 2001. Per farla breve, il motivo lo conosciamo tutti. I dazi, le conferme, le smentite, le previsioni, il pericolo di recessione. Ma non è questo il punto.
Il punto è che quel futuro che economisti ed esperti provano spasmodicamente a prevedere, giorno dopo giorno, non ci mette neanche 24 ore a cambiare del tutto. Se non sono acque turbolente queste…come fare a non affogare?
In uno scenario così incerto, prendere decisioni informate diventa cruciale per garantire la resilienza e la sostenibilità del business.
Il fattore umano è una componente fondamentale nel processo decisionale. Le emozioni influenzano inevitabilmente le scelte strategiche, anche quando sembrerebbe (e si spererebbe) che non fosse così. Anche nel più razionale dei processi, come può essere quello ad esempio del lancio di un prodotto, le ansie e le incertezze del team di sviluppo possono influenzare il risultato finale, come le esitazioni di un team marketing poco audace possono sgonfiare il successo di un lancio potenzialmente virale ed esplosivo.
L'equilibrio tra dati e intuizione è quindi cruciale (e tutt’altro che semplice da ottenere). L'intelligenza emotiva, ovvero la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, è il nucleo fondamentale delle decisioni informate. Essa permette ai leader di comprendere le dinamiche interne ed esterne, facilitando una comunicazione più efficace e una maggiore coesione all'interno del team. Dopotutto, una squadra che lavora in armonia è come un’orchestra: la migliore sinfonia potrebbe suonare stonata se anche uno solo degli strumenti non fosse accordato.
Identificare prima degli altri segnali anche deboli è essenziale per qualsiasi azienda che voglia rimanere competitiva. Piccoli cambiamenti nei comportamenti dei consumatori possono predire grandi tendenze. Notizie apparentemente ininfluenti possono segnare le sorti di un business, come di un intero settore aziendale. Personaggi inaspettati possono diventare il traino di modelli di business considerati poco credibili, o persino inutili. Diciamo solo due parole, che da sole evocano un intero universo di cambiamenti economici, sociali e geopolitici: COVID e Trump.
Le aziende che sanno leggere i segnali, di qualunque tipo e di qualunque grado di importanza, possono adottare le loro strategie in tempo reale o persino in anticipo rispetto ai loro concorrenti, guadagnando un vantaggio competitivo.
Adattabilità e innovazione sono la chiave. Prendiamo ad esempio Netflix, che ha saputo trasformarsi da servizio di noleggio DVD a gigante dello streaming. In un momento di forte crisi nel settore dell'intrattenimento ha saputo cogliere l'opportunità di offrire contenuti originali, rivoluzionando il modo in cui consumiamo film e serie TV. La lezione qui è fin troppo chiara: rimanere vigili e pronti a cambiare rotta è fondamentale per la sopravvivenza.
Le sinergie strategiche possono trasformarsi in veri e propri fari durante le tempeste. Le alleanze tra aziende, piccole o grandi che siano, non solo ampliano le opportunità di mercato, ma rafforzano anche le decisioni di entrambe le parti. Facciamo il nome di due giganti, per far capire subito di cosa parliamo: Coca-Cola e McDonald's. Non è un segreto, e non bisogna essere esperti di strategia aziendale per rendersi conto che il loro accordo abbia giovato ad entrambi. Questo dimostra che una collaborazione intelligente può portare a risultati straordinari.
Molti fingono di snobbarla, ma non possiamo più nasconderci dietro un dito: oggi la tecnologia non è più un'opzione, è un imperativo. L'uso di strumenti digitali per la previsione, come analytics e l’intelligenza artificiale stessa, può migliorare significativamente la qualità delle decisioni. Questi strumenti permettono di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, rivelando schemi e tendenze che altrimenti potrebbero passare inosservati persino all’occhio più attento.
Inoltre strumenti che permettono simulazioni e creazione di molteplici scenari offrono un'opportunità unica per testare le decisioni prima di implementarle. Immaginate di poter "giocare" con le vostre strategie in un ambiente virtuale: è un po' come provare un vestito prima di comprarlo. Questo approccio riduce il rischio e aumenta la fiducia nelle scelte fatte.
La metafora della cassetta di primo soccorso è abusatissima, ma lo è perché rimane sempre efficace. Per citare Ursula von der Leyen, che di emergenze ed imprevisti se ne intende, “un kit di pronto soccorso [...] è meglio averlo e non averne bisogno, che averne bisogno e non averlo.” Creare piani di emergenza basati su dati è fondamentale per affrontare crisi future. Le aziende devono essere pronte a rispondere ad eventi imprevisti e avere strategie flessibili. È questa la chiave per la resilienza. Le organizzazioni che investono nella preparazione non solo sopravvivono, ma prosperano.
La cultura aziendale gioca un ruolo cruciale in questo contesto. Promuovere una mentalità aperta al cambiamento è essenziale. Le aziende che incoraggiano l’innovazione e l’apprendimento continuo creano un ambiente in cui i dipendenti si sentono motivati a contribuire. Dopotutto, è più facile affrontare le tempeste quando si sa di avere un equipaggio fidato al proprio fianco.
Sono moltissime le storie di aziende, grandi e piccole, che hanno saputo trasformare le crisi in opportunità. Ne abbiamo già citata una in precedenza: Netflix. Quella che era una vera e propria crisi del concetto stesso di intrattenimento video, e che ha tagliato le gambe ad altri colossi come Blockbuster, ha rappresentato una fortuna per Netflix che l’ha saputa volgere a suo vantaggio. Una crisi si è trasformata, per quest’azienda, in una miniera d’oro anziché in una catastrofe.
Un altro esempio è quello della Apple, che ha saputo reinventarsi più volte nel corso degli anni e che ha saputo intercettare i gusti e le abitudini dei propri consumatori, finendo per dettare legge nel campo della tecnologia. L’azienda, che per anni ha avuto al timone un visionario come Steve Jobs, ha saputo cavalcare ogni onda ed ogni cambiamento, fino a diventare essa stessa parte di quel moto. Dalla creazione del primo personal computer al lancio dell'iPhone, Apple ha dimostrato che l'innovazione e la capacità di adattamento possono portare a un successo straordinari.
Un altro esempio è quello di Airbnb, che durante la pandemia, ha dovuto affrontare una crisi talmente grande e senza precedenti che avrebbe potuto decretare la sua fine. Invece di arrendersi, l'azienda ha virato verso nuovi modelli di business, come l'offerta di esperienze virtuali, dimostrando una resilienza incredibile. Ha colto ogni opportunità e, quando non c’erano, le ha inventate. La lezione da apprendere è che la capacità di adattarsi e innovare è sempre premiata nel lungo periodo.
In conclusione, la salvezza di un business risiede nella sua capacità di adattarsi, apprendere e, soprattutto, di decidere con saggezza.
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