Gli orientamenti politici degli italiani: ottobre 2020

I dati SWG della scorsa settimana per La7 parlano chiarissimo: oltre la metà degli italiani non ha accolto positivamente il Dpcm del 25 ottobre. È il 61% degli intervistati a giudicarlo inadeguato: più della metà perché lo reputa insufficiente, il resto lo ritiene invece eccessivo. Particolarmente osteggiata la decisione di chiudere bar e ristoranti alle ore 18, come dimostra l’ondata di proteste che ha investito la penisola all’indomani dell’approvazione delle misure restrittive.

Cosa cambia invece negli orientamenti di voto? L’Istituto Cattaneo di Milano ha messo a confronto le risposte di persone intervistate nel 2016 e poi nel 2020, dalle quali è emerso un curioso e per certi versi inaspettato ritorno al bipolarismo. Come spiega il Corriere della Sera, “i bacini elettorali delle due coalizioni si stanno ricompattando. Il M5S ha perso quel blocco di elettori più vicino al centrodestra. Sono rimasti i «duri e puri», mentre un altro pezzo è andato verso sinistra. Nel centrodestra è poi in corso un secondo fenomeno: una consistente quota di elettori di Forza Italia è in libera uscita e è andato a consolidare i consensi di Lega e Fratelli d’Italia.”

I consensi dei principali partiti

La partita per i più alti consensi si gioca, al momento, tra due esponenti del centrodestra: Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La seconda guadagna terreno rispetto al leader leghista, il cui partito resta però il primo in Italia per gradimento. Mezzo punto di quello perso dalla Lega nell’ultime settimana viene infatti guadagnato dal partito della Meloni. Fratelli d’Italia passa così dal 15,7% delle preferenze al 16,2%. I primi partiti in classifica sono invece la Lega, come anticipato, che mantiene un 23,3% delle preferenze, e il Partito Democratico che perde lo 0,1 dei consensi e arriva al 20,4%.

Quali leader reggono nella nuova emergenza?

Le stime del Cattaneo si riferiscono ai giorni dell’approvazione del nuovo Dpcm, non è dunque escluso che l’ultima settimana abbia rimesso in gioco gli equilibri e le preferenze sui principali leader politici.

Interessante notare che i principali consensi per gli esponenti dei primi partiti in Italia venga dai loro stessi elettori. La polarizzazione è dunque evidente anche in questo caso. “Meloni e Salvini godono di un giudizio estremamente positivo tra gli elettori della loro coalizione, mentre crollano nelle valutazioni espresse dagli elettori dei partiti dello schieramento opposto (ma Salvini in misura superiore). Dall’altro lato, Zingaretti ottiene buoni giudizi soltanto dagli elettori della sua coalizione di appartenenza e, in parte, anche nell’elettorato dei 5 Stelle. Luigi Di Maio ottiene un giudizio positivo quasi esclusivamente tra i 5 Stelle. La stessa conclusione vale per Matteo Renzi.”


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