Fase 2: l’Italia che riparte (lentamente)

L’Italia s’è desta: comincia ufficialmente la fase 2 delle misure contenitive per ridurre il contagio da Covid-19. Nella conferenza stampa di domenica sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha finalmente sciolto le riserve sulle misure da adottare nell’ormai celebre fase 2.

Come preannunciato, la seconda fase dell’emergenza non prevede alcun “Liberi tutti”. Ci saranno ancora misure da rispettare, divieti da osservare e precauzioni da prendere, ma cominciano a vedersi spiragli di luce per un lungo e lento ritorno alla normalità.

Cosa cambia

L’elemento fondamentale che caratterizzerà l’inizio della fase 2, dal 4 maggio, sarà la riapertura dei settori manifatturiero, edile e del commercio all’ingresso che è funzionale alla ripresa di tali attività. Torneranno quindi a timbrare il cartellino milioni di italiani le cui aziende erano state paralizzate dalla diffusione del contagio e dalle misure della fase 1. Tutte le attività produttive dovranno però ripartire nel rispetto delle misure precauzionali volte a limitare i contagi. Il governo diffonderà, a questo proposito, i protocolli di sicurezza validi per i diversi comparti aziendali. Protagonisti, come in molti altri settori, i dispositivi di protezione come mascherine e guanti monouso e il distanziamento sociale.

I contatti sociali

Un piccolo ma significativo cambiamento ci sarà anche a livello sociale, dove sono permessi per la prima volta i contatti tra familiari. Anche questi, limitati alle visite ai parenti stretti, dovranno rispettare le norme di sicurezza e in molti casi (specie in presenza di soggetti a rischio e di anziani) le visite dovranno essere fatte con la mascherina.

In ogni caso vige il divieto di assembramento (le norme al riguardo saranno spiegate nel dettaglio nei prossimi giorni, ma Conte anticipa che non si dovranno riunire più di quattro o cinque persone). Potranno finalmente spostarsi, con obbligo di autocertificazione, tutti coloro che col lockdown sono rimasti bloccati lontano dal luogo di domicilio o residenza. Via libera, quindi, al ritorno a casa per studenti e lavoratori fuorisede.

È finalmente permessa la libera circolazione all’interno della propria città e della propria Regione, mentre non è ancora possibile spostarsi da una Regione all’altra se non per comprovate motivazioni di lavoro o salute. Si potrà quindi riprendere l’attività fisica all’aperto e le passeggiate, pur rispettando le distanze di sicurezza ormai obbligatorie.

Via libera anche ai funerali, che potranno ora essere celebrati ma solo in presenza dei parenti stretti, non più di 15 persone. Non c’è ancora l’autorizzazione a celebrare messa, anche se la CEI si è scagliata duramente contro il provvedimento, gridando alla presunta violazione della libertà di culto.

Le fasi successive

Salvo diverse indicazioni future, le fasi successive sono state annunciate per il 18 maggio e il 1° giugno. La prima data è quella delle riaperture del commercio al dettaglio. Saranno in seguito diffuse le norme da rispettare, ma sappiamo già che la distanza di sicurezza e la mascherina faranno parte della nostra quotidianità. Riapriranno, in quella data, anche mostre, musei e luoghi della cultura.

Per i ristoranti, i bar e tutte le altre attività bisognerà aspettare il primo giugno. I lavoratori autonomi potranno nel frattempo beneficiare delle misure a sostegno delle piccole e medie imprese.

Un’ultima novità riguarda, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, il controllo dei prezzi dei dispositivi di protezione. Per arginare i fenomeni speculativi che si sono purtroppo verificati sull’intero territorio nazionale, il prezzo delle mascherine è finalmente fissato a 50 centesimi al netto dell’IVA.

Cosa pensi delle nuove misure adottate dal governo per far fronte alla fase 2 delle misure di contenimento del Covid? Pensi che qualcosa andrebbe fatto diversamente o ritieni sufficienti le norme ora vigenti? Dicci la tua nei commenti.


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