Consensi e orientamenti politici: Maggio 2021

Sono molti i nodi che il governo è chiamato a sciogliere. Ci sono questioni irrisolte che dividono gli elettori ma prima ancora gli schieramenti politici. Due su tutte: le riaperture e il ddl Zan.

Gli orientamenti di voto

Nell'ultimo aggiornamento politico abbiamo parlato di una Lega in sofferenza, che però manteneva saldamente il primo posto tra i partiti in Italia. Ancora oggi, in base agli ultimi sondaggi SWG, il partito rappresentato da Matteo Salvini non scende dal podio e guadagna quasi mezzo punto percentuale rispetto alla scorsa settimana. Si infrange, infatti, il muro del 20% e le preferenze arrivano al 21,3%.

Secondo e terzo posto tra gli orientamenti di voto sono occupati dal Partito Democratico e da Fratelli d'Italia. Il PD guadagna esattamente mezzo punto e arriva al 19,5%, mentre il partito della Meloni sale dello 0,4% nelle preferenze e si assesta al 19,1%.

Rovinosa la caduta nei consensi del Movimento 5 Stelle, che viene scacciato dal podio e perde lo 0,8% rispetto alla scorsa settimana, addirittura l'1,4% rispetto al nostro ultimo aggiornamento. I pentastellati raccolgono, al momento, il 17% delle preferenze.

Minime le variazioni per gli altri partiti: parliamo di oscillazioni dello 0,1% e 0,2% per Forza Italia, Azione, Sinistra Italiana e Italia Viva.

Ecco il riepilogo degli attuali orientamenti di voto:

Lega: 21,3% (+0,4)
Partito Democratico: 19,5% (+0,5)
Fratelli d'Italia: 19,1% (+0,4)
Movimento 5 Stelle: 17% (-0,8)
Forza Italia: 6,7% (+0,1)
Azione: 3,7% (+0,2)

Le questioni irrisolte

Quelle del decreto Zan e delle riaperture sono due dei nodi irrisolti che rischiano di erodere il consenso dell'esecutivo. A spaccare la maggioranza è ancora il testo del decreto per la lotta alla discriminazione. Zanda, del PD, la definisce una battaglia che deve andare oltre la logica dei partiti. Ad essere difesi, secondo l'esponente democratico, sono i diritti civili, ed è normale che l'attuale governo si trovi in difficoltà, data la sua natura tecnica ed emergenziale. Ciononostante il senatore ed ex capogruppo a Palazzo Madama, preme per un'approvazione del testo al Senato senza ulteriori modifiche.

È passato un mese da quando parlavamo di un governo diviso sulle riaperture, e la situazione non accenna a mutare. Ancora adesso, alla vigilia di quella che doveva essere la data delle revisioni e delle comunicazioni di riapertura, non si trova l'accordo su questioni importanti e già abbondantemente discusse, come quella del coprifuoco. La cabina di regia sulle riaperture, che doveva riunirsi già all'inizio della settimana, è stata spostata a lunedì 17, quando le decisioni sulle ripartenze saranno prese alla luce di ulteriori monitoraggi della situazione sanitaria e della pressione sugli ospedali.