Chiudiamo in bellezza: le buone notizie del 2020

Parlare di buone notizie alla fine del 2020 sembra un controsenso. Per dodici mesi siamo stati bombardati di news tutt’altro che incoraggianti, complice anche l’emergenza sanitaria che ha amplificato il clima di incertezza anche economica e sociale a livello globale. Il Time ha dedicato a questo anno difficile una copertina in cui il 2020 è addirittura sbarrato, simbolicamente cancellato, e definito “il peggior anno di sempre”.

Sarà sicuramente un anno memorabile per molte cose negative, ma cancellarlo del tutto non è una buona idea, perché qualcosa di salvabile c’è. Sembra incredibile, ma anche questo anno ha portato a casa dei traguardi importanti, delle buone notizie che purtroppo hanno fatto molto meno clamore di quelle negative. Ne abbiamo selezionate alcune, facendo riferimento al lavoro di Buone Notizie.it, che raccoglie tutte le news positive e, per fortuna, anche quest’anno ha avuto il suo bel da fare.

Il 2020 è il quinto anno consecutivo in cui i morti per terrorismo sono in drastica diminuzione, dopo l’infelice picco del 2014. Lo rivela il Global Terrorism Index, registrando al contempo una diminuzione delle spese ospedaliere e di gestione degli apparati di sicurezza. Sono 103 i Paesi del mondo che hanno registrato un calo, nonostante alcune aree del Pianeta siano ancora funestate da questa piaga.
La raccolta differenziata è in crescita in tutta Italia, con 309 comuni a rifiuti zero. Il circolo virtuoso di differenziazione e riuso è il frutto di una politica nata alla fine degli anni ‘90 e che ha dovuto coinvolgere e cambiare la coscienza civica a livello nazionale.
L’acqua alta a Venezia sarà prestissimo un lontano ricordo. Le immagini di fine 2019 sono nella mente di noi tutti. La cosiddetta acqua granda, che nel 1966 aveva raggiunto l’altezza record di 194 cm, nel novembre dello scorso anno ha fatto toccare punte massime di 187 cm. Grazie al Mose, che proprio quest’anno è entrato in funzione a pieno regime, la Serenissima sta tirando un sospiro di sollievo e mettendosi sempre più spesso al riparo da un fenomeno che l’ha più volte messa in ginocchio.

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Calano considerevolmente i contagi da HIV e le cure sono sempre più efficaci. L’AIDS resta un problema in cima all’agenda delle sanità mondiali, ma lo screening si fa sempre più veloce ed efficace per una diagnosi precoce, inoltre le cure per i sieropositivi azzerano il contagio e migliorano sensibilmente la qualità di vita dei contagiati.
Il 16 dicembre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione sulla moratoria universale sulla pena di morte, che invita gli Stati ad adoperarsi per l’abolizione della pena capitale nei propri ordinamenti penali. L’abolizione della pena di morte universale si fa quindi sempre più vicina.
Diminuisce la mortalità per i malati di cancro. Negli ultimi dieci anni, grazie a diagnosi sempre più precoci e alle cure sperimentali frutto di una ricerca inarrestabile, la mortalità dei malati di cancro è diminuita del 37%. Lo riferisce l’Istituto Superiore di Sanità, secondo il quale 1 paziente su 2 è vivo dopo cinque anni dalla diagnosi e 1 su 4 ha un’aspettativa di vita uguale ad un non malato e può considerarsi guarito.
L’Unicef riferisce di enormi passi in avanti nella lotta ai matrimoni precoci, con l’obiettivo “zero spose bambine” in vista entro il 2030. La partita si gioca su salute e istruzione.

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Il 2020 non è stato solo l’anno della pandemia, ma anche quello della solidarietà. I flashmob dai balconi sono la più piccola e forse meno rilevante dimostrazione di solidarietà a livello nazionale, oltre alle manifestazioni di vicinanza al personale sanitario e ad altre iniziative molto più concrete. Dal banco alimentare alla spesa sospesa, dalle raccolte fondi alle startup a tema umanitario, la comunità ha riscoperto i suoi legami e l’interdipendenza dalla quale non può prescindere. Forse non “andrà tutto bene” e non “ne usciremo migliori”, ma a livello sociale qualcosa si muove.