Cercare un lavoro o inventarlo? Le opportunità del digitale

Gli ultimi dati sulla disoccupazione, diffusi dall'Istat a maggio di quest'anno, hanno sollevato più di qualche perplessità. Vediamoli insieme e cerchiamo di capire se è ancora difficile (o a volte impossibile) trovare un lavoro e se la strada del futuro è inventarsi una professione puntando tutto sul digitale.

I dati sulla disoccupazione di maggio 2022

C'è una sconcertante contraddizione che salta all'occhio dopo la pubblicazione da parte dell'Istat delle statistiche sull'occupazione in Italia a maggio di quest'anno. Incredibile ma vero, infatti, a scendere sono stati sia i tassi di occupazione che quelli di disoccupazione. No, non si tratta di un errore, e c'è persino una spiegazione per questo curioso fenomeno.

I dati relativi allo scorso mese pubblicati dall'Istat rivelano che i tassi di occupazione sono scesi dello 0,2% per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e sono aumentati dello 0,1 per gli autonomi, portando così ad un calo complessivo dello 0,1%. Allo stesso tempo, però, è sceso il tasso di disoccupazione, anch'esso dello 0,1%. Addirittura, se si restringe il campo ai giovani, il calo sarebbe del 2,1%.

Il terzo dato rilevante, che forse riassume e spiega i dati finora citati, è quello relativo agli inattivi, il cui tasso cresce dello 0,4%. Ma chi sono gli inattivi? Dobbiamo forse dare ragione a chi dice che i giovani non cercano più lavoro perché "cullati" dalla comodità del reddito di cittadinanza? Non è proprio così. La quota degli inattivi, infatti, comprende sia i percettori di misure assistenziali e previdenziali (tra le quali anche il famoso e bistrattato reddito di cittadinanza), sia per ragioni economiche che di salute, sia chi ha deciso di formarsi per diversificare il proprio percorso di carriera e sia chi davvero ha smesso di cercare un'occupazione perché ritiene ormai impossibile trovare un impiego.

È su quest'ultima categoria che si concentra la nostra riflessione. È davvero diventato impossibile trovare un lavoro? E se sì, o se perlomeno la ricerca di un impiego è diventata davvero troppo lunga e faticosa, qual è l'alternativa?

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Inventarsi un lavoro: fantasia o realtà?

"Il lavoro non si cerca: si crea". Non ci sono riferimenti precisi a chi abbia pronunciato per primo questa frase, ma sembra che il concetto ne sia uscito rafforzato dagli ultimi anni, specialmente dopo l'emergenza sanitaria che ha avuto un impatto importantissimo sul mondo del lavoro e ha accelerato esponenzialmente i processi di digitalizzazione anche nel nostro Paese.

Inventarsi un lavoro può davvero rappresentare la soluzione per tutti i lavoratori che dopo la pandemia hanno visto il proprio settore in crisi e sono quindi costretti a reinventarsi? E se sì, il digitale è davvero la risposta? Vediamo insieme quali potrebbero essere alcune professioni del futuro, quali sono le loro effettive prospettive e se i disoccupati di oggi possono sperare, con un po' di formazione e impegno, di diventare gli imprenditori digitali di domani.

Le professioni digitali del futuro

Allerta spoiler: quando ragioniamo sul cominciare una carriera in Rete e di sfruttare le potenzialità dei social per reinventarsi lavorativamente, non parliamo di diventare influencer. O meglio, non solo di quello. Se gli influencer sono una consistente fetta dei lavoratori sui social, in Rete ci sono infinite altre possibilità per cominciare una carriera online. Ne prendiamo ad esempio solo alcune, perché nominarle tutte sarebbe praticamente impossibile.

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1. Digital Marketing Manager

In gergo semplicemente marketer. Perché la necessità di professionisti in questo settore sta crescendo così tanto? Il motivo è semplicissimo ed evidente: perché tutti sono in Rete, e chi non c'è ha bisogno di andarci. I vantaggi della presenza online, a prescindere dal settore, sono innegabili e vanno colti ora più che mai. La pandemia lo ha messo bene in evidenza: mentre il mondo intero chiudeva, Internet era più aperto che mai, e chi c'era ha potuto fare la differenza rispetto a chi ha dovuto fermarsi. Ma attenzione: per diventare marketer non si può improvvisare. Se la formazione accademica non è strettamente necessaria, infatti, quella sul campo è praticamente imprescindibile. Un digital marketing manager deve saper padroneggiare la comunicazione online a tutto tondo ed essere estremamente veloce e motivato ad ampliare le proprie conoscenze, in un mercato che cambia non di giorno in giorno ma di ora in ora.

2. Social media manager

Parente stretto del digital marketing manager, il social media manager è specializzato nella gestione dei social network e li conosce come le sue tasche. Anche qui, poca scuola e tantissima pratica, tanta curiosità e voglia di mettersi in gioco. Perché il social cambia velocemente e il pubblico ancora di più.

3. e-Commerce specialist

Dobbiamo davvero spiegare perché specializzarsi nella gestione di piattaforme e-commerce sia una buona idea per il futuro?

4. Web developer

Si potrebbe dire che praticamente non esiste più un'attività che non abbia una presenza online o che non necessiti di un sito o una vetrina Web. Ed ecco che entra in gioco la necessità di figure come quella del programmatore, che deve creare il sito da zero o gestirne i contenuti, sia a livello di codice che di progettazione e grafica.

5. Community manager

Molti lo confondono con il Social media manager, e in moltissime realtà aziendali medio-piccole le due figure coincidono. Quando il gioco si fa duro, però, cioè quando la presenza in Rete di un brand diventa realmente importante, può rendersi necessaria una figura che nello specifico si occupi di dare un feedback ai consumatori online e di rispondere alle conversazioni sui social o generarne di nuove. Rispondere in modo esaustivo ai clienti e dimostrare che dietro il brand ci sono delle persone che si interessano dell'opinione degli utenti può fare tutta la differenza del mondo, e avere una figura specializzata che se ne occupi si renderà sempre più necessario.

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Queste sono solo alcune delle professioni digitali che stanno avendo una straordinaria fioritura, ma ce ne sono moltissime altre che nel prossimo futuro vedranno una forte crescita, e potranno perciò ingolosire disoccupati giovani e meno giovani che hanno voglia di imparare, mettersi in gioco e in molti casi reinventarsi.


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